Trai tanti ritorni in quel di Sanremo, si annovera anche quello di Michele Zarrillo. Cantautore e ottimo chitarrista, il romano è passato spesso attraverso il palco del Festival, dove ha portato al successo canzoni come “Una Rosa Blu”, “La notte dei pensieri”, “Cinque Giorni” e tanti altri capolavori della sua discografia.
GLI ESORDI- Classe ’57, Zarrillo nasce a Roma il 13 giungo. Muove i primi passi nella musica agli inizi degli anni ’70, come chitarrista e front-man dei Semiramis, gruppo progressive con il quale pubblica, nel 1972, il primo album dal titolo “Dedicato a Frazz”. Dopo un breve periodo nei “Rovescio della medaglia”, inizia a pubblicare i primi singoli da solista, ma con il nome Andrea Zarrillo, imposto dai discografici.
Arriva il 1979 e Zarrillo si presenta in quello che, all’epoca, era considerato il miglior palcoscenico per i nuovi talenti, ovvero il Festival di Castrocaro. Il brano, “Indietro o no”, scritto dal romano insieme a Bigazzi, colpisce e Zarrillo riesce a trionfare. Le sue abilità gli permettono di collaborare con artisti come Renato Zero e Ornella Vanoni, per i quali scrive le musiche dei rispettivi “Sesso o Esse” e “Ricette di Donna”. Due anni dopo, nel 1981, arriva l’esordio al Festival con la canzone “Su quel pianeta libero”, che gli permette di conquistare l’8° posto finale.
SANREMO '82- Ma è il 1982 l’anno in cui Zarrillo sforna il suo successo più amato e conosciuto, al pari di "Cinque Giorni": "Una Rosa Blu". È il febbraio 1982 e il cantante torna sul palco dell’Ariston proprio con “Una Rosa Blu”, ma non ottiene grandi risconti e addirittura non va in finale.
Quel Sanremo, più che per l’eliminazione di Zarrillo, verrà ricordata per il caso Villa. Il vincitore di 4 festival fu eliminato e chiese di sapere chi fossero i giudici che lo avevano estromesso alla manifestazione, ma non ottenne risposta. Così, deluso dalle mancate risposte, andò fino in pretura a denunciare queste giurie fantasma. Alla fine fu deciso di sorteggiare, tra gli esclusi, un cantante da far esibire fuori gara e fu proprio lo stesso Zarrillo a essere scelto per cantare, ma i discografici non si accordarono e Zarrillo non si esibì. "Una Rosa Blu", non apprezzata inizialmente, né dai giudici, né dal pubblico, otterrà il successo meritato solo alcuni anni dopo e sarà un vero successo.
IL SUCCESSO DE "LA NOTTE DEI PENSIERI"- Un nuovo 45 giri contenente i brani “La voglia di volare” e “Valery”, passato inosservato, e Zarrillo cambia casa discografica, la Fonit Cetra. Intanto a Sanremo nasce la sezione “Nuove proposte” e così gli organizzatori propongono ai cantanti di scegliere tra la classica “categoria Campioni” e la nuova categoria, riservata alle nuove voci, ma anche ai cantanti di medio successo. Zarrillo è uno di quelli che vira sulla nuova categoria e nell’87 si ripresenta sul palco Ariston con “La notte dei pensieri”, grazie alla quale trionfa ed inizia ad avere un successo maggiore.
Dal trionfo sanremese nasce il 45 giri, che contiene anche il brano “E intanto vivo”, che sarà apprezzato anche dalla Goggi, che lo inciderà, in duetto con Zarrillo, nell’album “C’è poesia due”. Nell’88 torna nuovamente a Sanremo, con il brano “Come un giorno di sole”, che serve a lanciare l’album “Soltanto amici” che per qualche anno rimane l’ultimo lavoro del cantautore romano.
L'APICE- È il 1990 quando Zarrillo incontra Alessandro Colombini, produttore di grandi artisti come Dalla, Battisti, Bennato e Venditti. Dalla collaborazione tra i due nasce l’album “Adesso”, in cui fa l’esordio al fianco di Zarrillo, quello che diventerà il suo paroliere storico: Vincenzo Incenzo. L’album è lanciato dopo l’edizione di Sanremo 1992, che vede Zarrillo ai nastri di partenza con la canzone “Strade di Roma”, scritta da Incenzo e da Venditti. L’album è il punto di svolta per Zarrillo, ma il vero successo deve ancora arrivare. 1994 e Zarrillo è nuovamente a Sanremo, Incenzo gli ha scritto un gran pezzo e il cantautore si è preoccupato di creare le musiche della canzone: nasce “Cinque Giorni”. A Sanremo è 5° assoluto, ma il riscontro nelle vendite fa sì che il pezzo diventi presto il più rappresentativo della discografia di Zarrillo.
A 15 anni da Castrocaro, Zarrillo finalmente raggiunge il successo, ma non sarà breve, anche perché Zarrillo dopo due anni torna a Sanremo, con un’altra pietra miliare: "L’elefante e la Farfalla". Il brano sanremese finisce nella raccolta “L’amore vuole amore”, che presenta anche altri due inediti, quali la title-track e “Ragazza d'argento”.
Giunge il 2000 e Zarrillo pubblica un nuovo album dal titolo “Il vincitore non c’è”, a cui fa seguito, l’anno successivo, una nuova partecipazione a Sanremo con il brano “L’acrobata”, scritto durante il suo tour del 2000 e che riuscirà a giungere 4° a Sanremo. Dal nuovo tour nasce il primo disco live, registrato tra Roma e Firenze, a cui segue l’album di inediti “Liberosentire”, pubblicato nel 2003.
GLI ULTIMI LAVORI E LA GRANDE PAURA- Nel 2006 arriva una nuova partecipazione a Sanremo, con il brano “L'alfabeto degli amanti”, che giunge 2° nella categoria uomini, ma soprattutto dà il nome al successivo album. Passano altri due anni e nel 2008 il palco riaccoglie Zarrillo, che si presenta in gara con “L'ultimo film insieme", unico brano inedito della raccolta “Nel tempo e nell’amore” che esce nello stesso anno e che contiene tutti i grandi successi del cantante romano. L’anno successivo collabora con il concittadino Baglioni, duettando nel brano “Nuvole e Sogni”, contenuto nel lavoro Q.P.G.A, raccolta di 37 successi di Baglioni, più le rivisitazioni delle canzoni presenti in “Questo piccolo grande amore”.
Nel 2011 pubblica l’album “Unici al mondo”, contenente 10 inediti, senza però l’aiuto del classico Incenzo. L’anno successivo nasce la terzogenita del cantante, ma un infarto rischia di mettere fine alla carriera di Zarrillo. Ricoverato d’urgenza all'Ospedale Sant'Andrea di Roma, torna sulle scene il 7 ottobre 2014 con un concerto all'Auditorium Parco della Musica di Roma.
IL RITORNO- Ora, a 9 anni dall’ultimo festival, Zarrillo ritorna in gara sul palco con il brano “Mani nelle mani”, che farà da preludio all’album “Vivere e rinascere”.