Sono arrivati i verdetti, e - come sempre - sono più gli scontenti che i contenti. La giuria presieduta da Carlo Conti e composta da Gianmaurizio Foderaro, Carolina Di Domenico, Pinuccio Pirazzoli ed Ema Stokholma ha scelto i 12 artisti che hanno ottenuto l'accesso alla seconda fase. Non sorprende che tanti di questi nomi provengano dai talent show, o che comunque sia gente già abbastanza conosciuta nel settore, visto l'andazzo sempre più preoccupante degli ultimi anni.
I nomi:
APRILE (ex X-Factor)& MANGIARACINA: IL CIELO DI NAPOLI
CAROLA CAMPAGNA (ex The Voice): PRIMA CHE ARRIVI IL GIORNO
CHIARA GRISPO (ex Amici): NIENTE È IMPOSSIBILE
FRANCESCO GUASTI (ex The Voice): UNIVERSO
LA RUA (ex Amici): TUTTA LA VITA QUESTA VITA
LELE (ex Amici): ORA MAI
LEO STAIN: CIÒ CHE RESTA
MALDESTRO: CANZONE PER FEDERICA
MARIANNE MIRAGE: LE CANZONI FANNO MALE
THE SHALALALAS (cantanti della sigla della fiction "L'Allieva" su Rai 1): DIFFICILE
TOMMASO PINI (ex The Voice): COSE CHE DANNO ANSIA
VALERIA (ex Amici): LA VITA È UN'ILLUSIONE
Ciò che salta all'occhio al primo sguardo è che ben 9 artisti "emergenti" vengano in realtà già da esperienze televisive importanti. Se a questo sommiamo che Marianne Mirage ha già una casa discografica importante alle spalle, protetta da "colei che tutto può" Caterina Caselli, ci ritroviamo con soltanto due vere e proprie "nuove proposte". Viene da chiedersi a questo punto che senso abbia mantenere ancora questa categoria al Festival se alla fine quelli che vi partecipano sono quasi tutti conosciuti a livello nazionale. Sarebbe più conveniente (e anche spettacolare, parola che con il palco dell'Ariston raramente ha a che fare) una maxi-gara di 30 artisti come si faceva una volta, senza ipocrisie e finzioni di sorta.
Ad oggi Sanremo Giovani non esiste più, è diventata una sorta di "seconda chance" per tutti quelli che non sono riusciti ad emergere del tutto nei vari talent. Paradossalmente il miglior brano tra quelli proposti dagli artisti di defilippiana memoria è stato quello di Luca Tudisca (forse il migliore dei 60) che è infatti stato scartato. Ovviamente Luca non ha una grande casa discografica alle spalle, "fate vobis".
Questo è il risultato di una musica italiana dominata dalle case discografiche, dove le radio hanno persino perso il potere di scegliere i brani da passare, dove i talent sono diventati l'unica possibilità di proporre musica, dove i Fabrizio de Andrè e i Lucio Battisti di oggi devono cambiare mestiere e andare a fare gli impiegati alle poste, perché per loro in questo mondo non c'è più posto.