Il giorno dopo una sonora sconfitta è tempo di analisi e di confronto con tutto lo staff per decidere cosa fare. Nel caso del Milan è il terzo ko di fila, troppo per una società che ha speso quasi 200 milioni di euro. Tante le critiche rivolte a Vincenzo Montella in queste ore. Giuste o sbagliate? Diverse opinioni a riguardo, sicuramente qualcosa non va. La sconfitta nel derby di ieri contro l'Inter è costata al Milan il terzo stop consecutivo, dopo le gare perse contro Sampdoria e Roma.
Quando si cambia ci vuole tempo: ma il tempo in casa Milan si sta esaurendo. Se si vuole vincere si deve anche convincere. Perdere un derby come quello di ieri brucia perchè i rossoneri hanno regalato un tempo all'Inter che, di fatto, ha segnato inevitabilmente la partita. La rivoluzione tattica effettuata dal tecnico rossonero nell’intervallo ha ribaltato completamente la squadra: una punta per un centrocampista (Cutrone per Kessie ndr) e Suso nel ruolo di mezz’ala destra, con più libertà d’azione. Troppo tardi perchè, contro squadre di questo calibro, non puoi non giocare per 45 minuti.
Cos'è che non va in questa squadra? Montella ha ancora l'appoggio della società: Fassone lo ha dichiarato più volte, bisogna solamente dargli fiducia e lasciarlo lavorare sulla sua idea di calcio, senza farsi influenzare dalla tanta pressione. Il Milan ha cambiato tantissimi giocatori che vanno inseriti e valutati. Giocatori importanti, da Bonucci fino a Biglia. La rivoluzione è stata drastica e i rossoneri stanno impiegando più tempo del previsto a trovare la giusta quadratura. Ma nessuno si aspettava, dopo il mercato estivo, di perdere quattro partite su otto.
Ok la fiducia, ok le dichiarazioni di facciata ma i risultati devono arrivare perchè la paura di non qualificarsi alla prossima Champions League, il grande obiettivo stagionale del club di via Aldo Rossi, sta diventando reale: non arrivare tra le prime quattro sarebbe un grosso danno a livello economico.
Nella testa dei dirigenti del Milan non c’è nessuna intenzione di fare ribaltoni in panchina, ma la classifica purtroppo non sorride (sette punti di ritardo dalla quarta ndr). Montella è convinto che alla fine i rossoneri centreranno l’obiettivo Champions League. Ma ora basta con le parole, servono i fatti.