PORTLAND TRAIL BLAZERS - CLEVELAND CAVALIERS 113-105
Portland non si fa intimorire da LeBron James e spazzia via i Cavaliers, andandosi a prendere l'undicesima vittoria consecutiva, cementando il terzo posto nella Western Conference. La franchigia dell'Oregon è la squadra più bollente della Lega. Ai Cavs non basta il Re ed i suoi 35 punti, 14 rimbalzi e 6 assist. I Blazers vincono di squadra, seppur i due primi violini offensivi, Damian Lillard (24 punti e 9 assist) e CJ McCollum (29 punti) recitino uno spartito favoloso. Il supporting cast della squadra di coach Stotts si dimostra all'altezza, con Evan Turner ed Al-Farouq Aminu bravi a ricacciare indietro Cleveland ogni qualvolta questi tentano di riprendere la presa sul match. A LeBron, anche al Moda Center, manca una corte all'altezza, che possa togliergli delle responsabilità in attacco. Portland corre, e scappa via, toccando il +9 sul finire del secondo quarto. E' quindi King James che prova a resistere, ed i suoi 14 punti all'intervallo permettono alla truppa di coach Lue di andare al riposo sul -5. Ma è sempre uno contro tutti, perchè i Blazers giocano una bella pallacanestro corale, Cleveland invece dal supporting cast del Re trova ben poco. Lillard firma dall’arco a 4’35” dalla sirena l'81-66, la gara sembra essere giunta ai titoli di coda, ed invece ecco che i Cavs piazzano un 14-2 di parziale che di fatto riapre i giochi. Ma Aminu e Turner li ricacciano indietro, LeBron fallisce sull'altro lato del campo un canestro abbastanza facile, ovviamente nelle sue corde, questo sancisce la sconfitta della sua squadra in Oregon.
Portland Trail Blazers: McCollum 29, Lillard 24, Harkless 17. Rimbalzi: Nurkic 10. Assist: Lillard 9.
Cleveland Cavaliers: James 35, Korver 19, Green 16. Rimbalzi: James 14. Assist: James 6.
SAN ANTONIO SPURS - NEW ORLEANS PELICANS 98-93
Troppo importante la vittoria degli Spurs, battono New Orleans, una rivale diretta nella lotta ai playoff. Decisivi LaMarcus Aldridge con 25 punti, Dejounte Murray (18 punti e 12 rimbalzi), gli uomini più cercati in attacco quando la palla scotta. L'eterno Manu Ginobili, a 40 anni suonati, non sfigura, anzi, e mette insieme 11 punti, molto pesanti, in frangenti di gara delicati. NOLA fatica in avvio, Anthony Davis (21+14) prova a scuotere i suoi dal torpore, ma San Antonio viaggia a tre marce più alte. Murray segna il canestro del +15 (54-39) a metà della seconda frazione ma i Pelicans sono bravi a rifarsi sotto in chiusura di primo tempo grazie ad un parziale di 10-0 infiocchettato dai liberi di The Brow (60-58). La gara non è bellissima, è molto tattica, sembra di essere già a maggio inoltrato. Nel terzo quarto si segna con il contagocce, prevalgono le difese, terreno fertile per Popovich. Poi affiora anche il nervosismo, con gli arbitri che sanzionano dapprima coach Gentry, poi Davis. Mattone dopo mattone SA riesce a portarsi sul +13, ma i viaggianti, in salute, non vogliono mollare ed Holiday piazza il canestro del nuovo -3 prima, poi avvicina i suoi fino al -1. Agli Spurs però non trema la mano, e dalla lunetta Mills e Ginobili chiudono i conti nei secondi finali.
San Antonio Spurs: Aldridge 25 punti, Murray 18, Ginobili 11; Rimbalzi: Murray 12; Assist: Parker/Anderson 4
New Orleans Pelicans: Holiday 24 punti, Davis 21, Clark 16; Rimbalzi: Davis 14; Assist: Holiday 7