Orlando Magic - Miami Heat 111-117
Gara dai due volti quella andata in scena ad Orlando, nel derby della Florida tra i Magic di coach Vogel e i Miami Heat di Eric Spoelstra. Ad avere la meglio dopo un'altalena di emozioni, gli ospiti, che ribaltano uno svantaggio prossimo ai venti punti nella ripresa grazie alle giocate di Johnson e Dragic. Dopo un approccio positivo alla gara degli Heat, sono Fournier e Gordon - autore di una prestazione superlativa da 39 punti - a mandare avanti nel punteggio i padroni di casa, che asfissiano l'attacco di Miami ed approfittano dei canestri di Simmons e Payton per volare sul più 10. Olynyk prova a tenere a galla i suoi, ma l'intensità messa in campo dalla squadra di casa è doppia ed i frutti si continuano a vedere nella seconda frazione: anche Speights, Augustin ed Hezonja seguono l'esempio dei titolari ed implementano il vantaggio fino a sfiorare i venti punti di margine. Miami ha un sussulto nel peggior momento possibile, grazie ancora all'ex Celtics e a Whiteside, ma sono ancora le triple di Gordon a dare sedici punti di bottino ad Orlando a metà gara.
Nel terzo quarto si scatena Tyler Johnson: l'esterno degli Heat, dopo un primo tempo in sordina, guida quasi da solo la rimonta di Miami. Sedici punti personali in poco meno di cinque minuti e ospiti nuovamente a contatto sul -6. Gordon prova a rispondere dalla parte opposta, ma mentalmente i Magic sembrano abbandonare progressivamente la gara. L'inerzia si sposta dalla parte di Miami, con Olynyk che rifinisce l'opera e, a cavallo delle ultime due frazioni, in compagnia di Dragic ed Adebayo, si riportano ad un punto di distanza (98-97). La tripla di Simmons illude Orlando, perché Ellington e Richardson chiudono il gap creatosi lasciando a Dragic l'incombenza nel finale di rifinire l'opera della rimonta. Lo sloveno firma sei degli undici punti finali di Miami, servendo a Johnson - tra le altre cose - l'assist della tripla del definitivo KO. Orlando al tappeto, passa Miami.
Atlanta Hawks - Portland Trail Blazers 104-89
Decima vittoria stagionale per gli Atlanta Hawks di un sempre positivo Marco Belinelli. I ragazzi di Mike Budenholzer approfittano dell'assenza di Damian Lillard tra le fila dei Portland Trail Blazers per ribaltare lo svantaggio di fine primo tempo e condurre in porto un successo che potrebbe fare quantomeno morale. Primo quarto sostanzialmente equilibrato, con Ilyasova che firma l'allungo iniziale degli Hawks al quale risponde prontamente McCollum dalla parte opposta. L'attacco dei Blazers si affida quasi esclusivamente al numero 3, che chiude il parziale di 11-3 con il quale Portland si riporta sotto nel punteggio a fine primo periodo. Sette punti di Belinelli limitano il parziale ospite, che tuttavia grazie ad Harkless e Davis si chiude dando agli ospiti sette lunghezze di margine sul 39-32. Prince e Schroder provano a suonare la carica, ma è Napier a confermare il vantaggio acquisito all'intervallo.
L'intervallo cambia le carte in tavola, con Atlanta che rientra sul parquet di gioco con una verve ed un'intensità diametralmente opposta a quella del primo tempo: Schroder e Bazemore si caricano la squadra sulle spalle e la riportano sul -1 dopo il canestro di McCollum dell'iniziale più 11. Nurkic sembra rispedire al mittente il tentativo di rimonta degli Hawks grazie al gioco da tre punti del più sei, ma sono sette punti di fila di Schroder a dare la leadership ad Atlanta e, soprattutto, a ribaltare l'inerzia della sfida. Portland non ne ha più, non trova più fluidità in attacco e si affida a soluzioni individuali che spesso non producono effetti: Prince, Cavanaugh e Belinelli scavano il solco tra le due squadre, Delaney chiude il parziale firmando il più 11 (82-71) che chiude definitivamente i giochi. I Blazers si lasciano andare al proprio destino, non riuscendo più a rientrare in carreggiata e lasciando la vittoria agli Hawks.