Riparte oggi il focus riguardo i giovani prospetti italiani dopo esserci occupati delle prime 8 squadre del girone Est della serie A2 e soprattutto dopo l’intervista ad uno dei protagonisti della rubrica targata Vavel Italia ovvero Leonardo Totè, la quale è stata l’emblema del messaggio che questa serie di letture vuole portare: quella di un movimento in crescita grazie alle “nuove leve”, professionisti dentro e fuori il campo che hanno voglia di emergere sempre con grande umiltà e dedizione al lavoro.
Il programma odierno sarà ricco di spunti interessanti e prevede l’analisi delle restanti 8 formazioni che compongono il girone Est. (i numeri andranno dal 9 al 16 per dare continuità all’ordine alfabetico iniziato nello scorso articolo)
9) Olimpia Basket Matera: in una stagione sotto le aspettative per la Pielle, non molte note positive arrivano dal reparto giovani. Infatti nonostante un ottimo settore giovanile la società dimostra di non puntare sui risultati partendo dai prodotti del vivaio. Unico nome interessante è quello di Nicolò Bertocco, guardia classe 1995 proveniente dal settore giovanile di Reggio Emilia e che ha disputato l’anno scorso il campionato di B2 con Lugo. Si tratta chiaramente di un anno di transizione, in cui dovrà lavorare molto soprattutto sul proprio fisico per poter guadagnare minuti sul campo.
10) Basket Ravenna: nome da appuntarsi assolutamente è quello di Antonio Smorto, guardia nativa di Reggio Calabria classe 1995 già nel giro della nazionale under 20 (tagliato dalla selezione dei 16). L’anno scorso ha giocato ad Omegna in A2 silver concludendo la stagione a Bisceglie. Giocatore dalle spiccate qualità offensive, soprattutto dietro l’arco ma ancora deficitario in difesa, non per mancanza di applicazione ma piuttosto per cause tecniche come il rientro sui close out o l’usare troppo le mani.
Riesce però a trovare buoni minuti e a sfruttarli come detto per le sue doti balistiche che lo rendono già un cliente pericoloso per le difese. Il salto di qualità però arriverà con l’acquisizione di solidità e costanza nel proprio gioco ancora troppo perimetrale.
11) Basket Recanati: una realtà che avanza quella marchigiana, la quale ha deciso di puntare su alcuni tra i migliori talenti italiani per raggiungere i propri obiettivi. Primo della lista è Salvatore Forte, guardia anche lui del 1995, sfortunato nella passata stagione quando ha visto l’opportunità di giocare nella serie cadetta a seguito della cancellazione di Veroli. Quest’anno invece ha tutte le carte in regola per migliorarsi e prepararsi al salto di qualità anche se deve accontentarsi di un minutaggio scarso e concentrarsi sul lavoro in allenamento.
Altro nome interessante è quello di Alessandro Procacci, classe 1994 già visto in A2 con le maglie di Brescia e Jesi, che già ha fatto parte di rappresentative nazionali con le maglie dell’under 16 e 18. Play compatto e rapido, dal tiro da 3 solido specialmente da situazioni di pick&roll, è ben visto in tutto l’ambiente grazie ad un’etica del lavoro impeccabile che lo porta ad avere molta sicurezza sul rettangolo di gioco. Considerazione che si manifesta poi con un minutaggio discreto, 14.3 minuti a partita, condito da 3.4 punti e 1.4 assist.
12) Roseto Sharks: torna alla casa base dopo un anno in prestito in serie B a Giulianova, Francesco Papa, ala classe 1995 anche lui nel giro della nazionale under 20 essendo stato convocato per il raduno dei 16 in estate. Numeri di tutto rispetto quelli messi a referto nella passata stagione che gli sono valsi la chiamata per giocare in una serie maggiore per di più in un ambiente così familiare e che punta molto sulle fortune del giovane pescarese. Al momento però deve ancora colmare il gap fisico per poter avere un minutaggio consistente nonostante le qualità di attaccante e rimbalzista siano notevoli.
13) Blu Basket Treviglio: la società della provincia bergamasca punta decisamente sui propri giovani per perseguire i propri obiettivi, con l’età media del roster tra le più basse della categoria. Due nomi però colpiscono maggiormente: Alessandro Spatti e Nicola Savoldelli entrambi provenienti dal settore giovanile della Remer.
Il primo è un’ala classe 1995 che abbiamo potuto ammirare agli ultimi europei under 20 disputatisi a Lignano Sabbiadoro. Fa dell’atletismo la sua arma migliore da utilizzare su entrambe le parti del campo. Non è insolito infatti vederlo volare sopra il ferro per una schiacciata decisa a due mani, pur essendo dotato di un discreto (ma non solidissimo) tiro dalla media e lunga distanza. E’ però il giocatore che ogni allenatore vorrebbe, capace di dare il “boost” con la sua aggressività su ogni pallone. E’ chiaro che ha ancora molto da lavorare sia tecnicamente, in particolar modo sul palleggio e passaggi, sia fisicamente, essendo magro per il suo ruolo e che quindi potrebbe risentire la fisicità che la filosofia del 4 moderno impone unita alla capacità di mettere la palla a terra e rendersi pericoloso in ogni zona di campo.
Il secondo è un classe 1997 ricordato già da molto piccolo per aver vinto un edizione del torneo 3vs3 Join the Game nel 2011. L’anno scorso ha preso parte sia al campionato giovanile vinto con la Stella Azzurra Roma sia alla A2 con Veroli prima dello scioglimento societario come detto in precedenza. Questo però non l’ha escluso dal raduno con la nazionale under 18 in estate. Play intelligente con ottima visione di gioco e tiro da 3, ha già una notevole faccia tosta, al momento però non è ritenuto ancora in grado di poter reggere fisicamente la categoria ma è sensazione comune quella che sia solo una questione di tempo.
14) Universo Treviso: Treviso cerca di risalire dalle macerie del post-patron Benetton, per tornare a scenari molto più consoni alla società e all’ambiente. Per farlo quest’anno è stata costruita una squadra notevole con un ottimo mix di esperienza e gioventù talentuosa. Il nome che spicca tra tutti è quello di Davide Moretti, figlio d’arte, classe 1998 che ha già assaggiato la massima serie a Pistoia nella stagione 2013-2014 sotto la guida di suo padre Paolo, oltre alla maglia azzurra delle nazionali giovanili under 16 e under 17.
Gli occhi puntati su di lui sono già tanti, bastano poche cifre per capire il perché: 16.5 minuti, 5.3 punti, 2.4 rimbalzi e 2.3 assist a partita per un ragazzo di soli 17 anni che già dimostra di poter stare in campo a questi livelli e ambire a qualcosa in più già nel breve periodo. Abilità migliore? Tiro in sospensione. Il rilascio rapidissimo e precisione eccellente ne fanno una combinazione letale, il tutto sommato a degli ottimi fondamentali sia difensivi sia offensivi. Difetta solo nella robustezza fisica anche se sarebbe anormale il contrario. Un giocatore completo che con la maturità (non soltanto anagrafica) fa presagire che i parquet della serie cadetta siano solo un breve step prima del salto verso una carriera brillante.
15) Pallacanestro Trieste 2004: Città di storia e cultura cestistica, il capoluogo friulano è un luogo unico dove poter crescere e farsi notare. Nomi interessanti sono quelli di Aristide Landi, Lorenzo Baldasso, Vincenzo Pipitone e Stefano Bossi.
Il primo è un’ala forte nato il 1/1/1994 a Potenza. Ha già nel palmares un titolo di campione under 20 conquistato nel 2013 insieme a Della Valle e compagni, oltre a due campionati nazionali under 19 con la Virtus Bologna. Non è la prima stagione in A2 dato che l’anno scorso ha vestito la maglia di Mantova con ottimi risultati che gli sono valsi la possibilità di una vetrina ancora più importante e con un ruolo da protagonista all’interno del roster triestino. Lungo forte fisicamente, già strutturato per questa lega, può giocare sia fronte che spalle a canestro senza avere problemi a spostarsi fuori dalla linea dei 3 punti. Deve ancora migliorare per quanto riguarda la presenza a rimbalzo e l’abilità di passaggi. Inoltre se riuscisse a mettere palla a terra con continuità potrebbe essere un rebus complicato da risolvere per ogni difesa. Attualmente il suo minutaggio è invariato rispetto alla stagione passata, 22 minuti a partita, anche se le sue percentuali oltre che alle statistiche sono in calo. Rimane evidente però il fatto che sia un giocatore solido per questa lega e che possa ambire a spazi consistenti anche al piano superiore.
Il secondo è una guardia classe 1995 che vanta già diverse presenze con le canotte azzurre giovanili. La passata stagione ha giocato in A2 Silver a Matera dopo essere sempre stato a Torino, sia in maglia PMS sia Auxilium. Quest’anno la chance con Triste dove non sta demeritando, raccogliendo quasi 15 minuti di media con 3.7 punti. Nota storta sono però le 1.8 palle perse a partita a fronte di solo 0.3 assist. Tiro micidiale e faccia tosta senza paura, queste sono le due caratteristiche che inquadrano meglio il giovane talento da Torino. Dovrà superare però l’ostacolo di passare dallo status di punto di riferimento a gregario ma ci sono pochi dubbi al riguardo grazie alla guida di coach Dalmasson e del veterano Pecile.
Pipitone è un pivot di 2.06m classe 1994 che ha partecipato a tutte le selezioni giovanili azzurre, compresa quella sperimentale di Luca Dalmonte e si è messo in particolare evidenza nella passata stagione, la seconda a Ferrara, quando nella serie playoff contro Trieste ha raddoppiato le sue statistiche e guadagnandosi il salto di categoria. Attualmente viaggia a 16 minuti di media con 4 punti, 2.6 rimbalzi e 0.4 stoppate a partita. Protettore del ferro, dinamico e ordinato difetta però nella tecnica, soprattutto ai tiri liberi. Non ha ancora movimenti solidi in post ne un tiro dalla media, tutte cose su cui dovrà lavorare per aumentare il proprio minutaggio oltre che le proprie ambizioni.
Ultimo ma decisamente non per importanza è Stefano Bossi, play classe ’94 cresciuto cestisticamente a Trieste e tornato alla base dopo due stagioni da protagonista a Trapani in A2 Gold. Veterano di questa categoria nonostante la giovane età, ha visto aumentare il proprio minutaggio e i risultati si vedono: 6.4 punti, 2.6 rimbalzi e 1.7 assist in 21 minuti di utilizzo medio. Tuttavia ci sono ancora degli aspetti da migliorare, uno su tutti il tiro dal perimetro ancora non abbastanza solido come dimostra il 24% raccolto finora. Altra numero da aumentare è quello degli assist, quasi in pari con quello delle palle perse, statisica che per un playmaker è tutto.
16) Scaligera Verona: società che punta dichiaratamente alla promozione nella massima serie, obiettivo sfuggito nonostante i pronostici a favore nella stagione passata. Nonostante questo in prestito da Trento è arrivato in estate un prospetto interessante ovvero Andrea Bernardi, guardia classe 1997, già nel giro delle nazionali giovanili e che pur non ricoprendo un ruolo da protagonista, ha fatto intravedere buone cose dal punto di vista realizzativo in questo inizio di stagione. Il minutaggio è basso, complice anche l’elevata qualità ed esperienza del roster Veneto, ma quest’anno gli servirà per maturare ed essere sempre a contatto con la prima squadra, apprendendo come una spugna tutti gli insegnamenti di un ottimo allenatore come Marco Crespi.
Si conclude così il discorso riguardo il girone Est della Serie A2 ma non della rubrica. Infatti nella prossima edizione andremo ad esaminare le prime 8 squadre componenti il girone Ovest e anche lì le sorprese non si faranno attendere. Per oggi però “That’s all Folks”.