L'Italia del ciclismo su strada si prende una bella rivincita alle Olimpiadi di Rio de Janeiro dopo la beffa della prova in linea maschile di ieri (Vincenzo Nibali caduto mentre era in testa), grazie a Elisa Longo Borghini, che agguanta uno splendido bronzo nella gara femminile. Oro all'olandese Anna Van Der Breggen, che la spunta in volata sulla svedese Emma Johansson e sulla stessa Longo Borghini. Medaglia di legno invece per lo statunitense Mara Abbott, rimontata negli ultimi dieci chilometri di pianura, dopo aver fatto il vuoto con l'altra olandese Annemiek Van Vleuten, caduta rovinosamente alla penultima curva della picchiata da Vista Chinesa.
La corsa si sviluppa intorno ai 136 chilometri del percorso olimpico di Rio de Janeiro: rispetto alla prova di ieri, il circuito finale di Vista Chinesa è da affrontare una sola volta. Non risulta invece decisivo per lo sviluppo della gara il circuito Grumari, percorso in due occasioni. Il momento che accende le Olimpiadi è quello finale, quando si deve scalare l'ultima salita di Vista Chinesa, nove chilometri di ascesa con una pendenza media intorno al 6%, ma con tratti superiori alla doppia cifra. Qui cede la campionessa in carica Marianne Vos, si stacca anche la favorita britannica Lizzy Armitstead, mentre l'olandese Annemiek Van Vleuten scatta e fa il vuoto. Solo la statunitense Mara Abbott si dimostra in grado di recuperare, riportandosi sotto nel giro di cinquecento metri. Da dietro l'azzurra Elisa Longo Borghini procede con il suo passo, seguita dall'altra olanese Van Der Breggen, che non le dà il cambio per favorire la compagna di squadra in testa alla corsa. Abbott e Van Vleuten scollinano con quasi un minuto di vantaggio sulle inseguitrici, un gruppetto cui si è unita anche lo svedese Emma Johansson, mentre la Armitstead prova a recuperare con un altro drapello di ritardatarie.
Sulla difficile discesa di Vista Chinesa, resa ancor più insidiosa da una leggera pioggia che cade su Rio, la Van Vleuten vola in discesa. staccando la Abbott, prima di cadere a pochi metri dall'ultimo tratto di pianura (dieci chilometri). L'americana scende con cautela, perde terreno ma si salva e si trova da solo al comando, con una quarantina di secondi di vantaggio sul terzetto formato da Van Der Breggen, Longo Borghini e Johannson. Il finale è dunque una sfida contro il tempo tra la Abbott e le inseguitrici, che inizialmente non sembrano riuscire a recuperare, ma approfittano negli ultimi tre chilometri di un vistoso calo della statunitense, raggiunta a trecento metro dal traguardo. L'ultimo sforzo per il ricongiungimento è di Elisa Longo Borghini, che in volata sa di essere battuta, ma gioisce per il bronzo. Lo sprint se lo aggiudica Annemiek Van Der Bregger, che brucia Emma Johannson. Quarta la Abbott, quinta la Armitstead, staccata di venti secondi dalla vincitrice.
Ordine d'arrivo. 1. Van Der Bregger in 3h 51' 27". 2. Johansson s.t. 3. Longo Borghini s.t. 4. Abbott a 4". 5. Armitstead a 20".