Il torneo di Wimbledon 2017 ha il suo primo finalista. Sul campo centrale dell’All-England Club, nella prima delle due semifinali in programma oggi, Marin Cilic supera Sam Querrey per 6-7, 6-4, 7-6, 7-5. Il croato la spunta dunque nella sfida tra battitori, agguantando la seconda finale slam della carriera, la prima sui prati inglesi. Affronterà uno tra Roger Federer e Tomas Berdych.

Il festival delle pallate inizia con Cilic che vince il sorteggio e – ovviamente – sceglie di servire per primo. Il croato subisce solo un punto nei primi due games al servizio, e riesce a rispondere con continuità: Querrey si ritrova subito sotto 15-30, ma si salva con tre prime di spessore, chiuse a rete. Da qui in poi, una sequela di giochi senza storia: ace e servizi vincenti sono il piatto del giorno per entrambe le cucine, ma quando non arrivano, la ricetta cambia. Il croato, infatti, prova a spostare l’avversario per puntare sulla sua scarsa mobilità; l’americano a sua volta sa di dover chiudere gli scambi in meno colpi possibili per avere una chance. Il primo set procede rapidamente, nonostante qualche tentativo di variazione il giocatore in risposta non ha mai un briciolo di occasione, ed ecco che si approda al tie-break. Cilic ha subito l’occasione: ace e risposta importante che gli permette di prendere la rete: lo smash però non è definitivo, e permette a Querrey di alzare il secondo lob, decisivo. Comunque, il mini-break arriva con un bel diritto incrociato nel terzo punto. L’americano però rimane attaccato con due buone seconde (4-3) e completa l’aggancio con una grande volée in controtempo che beffa il croato. Nel punto successivo, un rovescio in corridoio (questione di millimetri) dell’ex-campione degli US Open ribalta tutto, ma il servizio tradisce Querrey sul più bello: la seconda stavolta è preda di Cilic, si gira sul 6-6. Qui, col croato al servizio, il gioco si ferma per un malore accusato da una spettatrice, soccorsa nel giro di un paio di minuti. Al rientro, però, proprio Cilic perde la concentrazione e regala due rovesci facili facili, uno fotocopia dell’altro, spedendoli fuori di metri. Sam Querrey, quindi, ringrazia e porta a casa un primo set tiratissimo per 7-6 in 45 minuti.

In apertura di secondo set si assiste alla prima parità del match, sul servizio di Querrey, ma ancora una volta sono pochi centimetri a condannare Cilic. Ecco allora che riprende la marcia delle pallate: game di qua, game di là, in una serie di servizi a velocità sovrumane che non lasciano spazio ad appelli. L’occasione arriva però nel quinto game: il croato riesce a rispondere e ad aprire lo scambio per portarsi sul 30-30 e poi inchiodare sul rovescio l’avversario. Arriva finalmente una palla break, ma il serve ‘n’ volley di Querrey lo toglie dai guai: tre punti consecutivi e 3-2. Marin sente l’occasione e tiene, rapidamente, a zero il servizio per cercare ancora la chance in risposta. Il livello di gioco si alza, Querrey non tiene botta sulle sassate da fondo e finisce sotto 0-40. Il secondo dei tre break point basta ed avanza: l’americano attacca debolmente la rete, il passante lo fulmina, Cilic porta a casa il break e mette la velocità di crociera fino a chiudere sul 6-4.

Il terzo set presenta subito una sliding door pesantissima: Querrey vede ancora calare il servizio e si ritrova 0-40, ma la corrente torna a circolare permettendogli di salvarsi, ai vantaggi, giocando con aggressività per arrivare al sudatissimo 1-0.  L’americano però sembra non essere mentalmente nel set, e nel turno successivo arrivano altre due palle break: annullata la prima, stavolta Cilic disegna il campo col dritto e pizzica la riga decisiva che vuol dire 2-1. Quando sembra in controllo, però, il croato perde un po’ la misura dei suoi colpi e la mobilità sul fondo, concedendo un paio di non forzati. Querrey prende la palla al balzo e concretizza la seconda delle due occasioni di contro break con un bel dritto in avanzamento: dopo venti minuti, è tutto da rifare. I servizi tornano a farla da padrone dopo il caos di inizio parziale, ed una serie di game chiusi a zero porta il set alle fasi decisive. Con entrambi i contendenti bravi a risalire da 0-15 nel nono e nel decimo game, il secondo tie-break del match è una formalità. I primi punti del game di spareggio praticamente non si giocano, con una sfilza di servizi vincenti o quasi, e nonostante una difesa estrema di Querrey, che tiene in vita in tutti i modi il sesto punto, alla fine si cambia campo sul 3-3. Non appena l’americano vede calare la prima, però, arriva il crollo: due erroracci lungolinea mandano al triplo set point il suo avversario, che ringrazia e chiude 7-3 il tie-break.

Il quarto set riserva ancora sorprese, e ancora nei primi games: 30-40 e seconda di servizio per Cilic, che infossa in rete il rovescio e lascia andare il suo avversario avanti 2-1. Dopo il cambio campo, però, l’americano sfiora il suicidio sportivo: dal 15-15 colleziona una sortita a rete a dir poco coraggiosa ed uno smash sparato oltre la linea di fondo campo che mandano a due palle break Cilic. Il croato però non le sfrutta, cercando il vincente senza trovarlo, ed il decimo ace blinda il vantaggio di Querrey.
L’ex-numero 5 del mondo è però bravo a rimanere incollato alla partita, mostrando il tennis più propositivo tra i due in campo: sul 4-3, un tracciante da fondo ed una smorzata di rovescio da urlo lo portano a palla break. Sulla seconda, trema il braccio di Sam Querrey che incassa il quarto punto consecutivo ma soprattutto il game del 4-4 che rimette tutto in gioco e regala l’ennesimo risvolto psicologico al match. Un altro solido turno di battuta di Cilic manda l’avversario a servire con tutta la pressione sulle spalle: sul 15-15, però, il croato regala l’errore di rovescio da una posizione di controllo che vuol dire 5-5. Il croato si garantisce il tie-break in quattro e quattr’otto, ma sul più bello è Querrey a crollare: il game si apre con un doppio fallo, il servizio cala, Cilic mette i piedi in campo e si conquista due match point. Troppa fretta, il primo finisce in rete, ma l’attacco va a segno sul 30-40: l’americano para, ma non può nulla sul dritto a sventaglio. L’urlo finale ed il sorriso verso il suo angolo sono le immagini che timbrano la prima finale a Wimbledon per Marin Cilic.