Artista poco conosciuto ai più, Luca Bassanese è un cantautore vincentino, molto attivo in ambito sociale ed ambientalista. Raggiunto da Vavel Italia, l'artista veneto si è raccontato in questa intervista, dove si è parlato dei suoi obiettivi, del suo presente e dei progetti futuri.

Ciao Luca, piacere di averti con noi. Raccontaci un po’, per chi non ti conoscesse, chi è Luca Bassanese?
Luca Bassanese è un cantautore, musicista e scrittore, ma prima di tutto un essere umano.

Il tuo nuovo lavoro s’intitola “Colpiscimi Felicità”. Ma cosa è per te la felicità?
La felicità è quell'istante che se riesci a cogliere in pieno ti illumina la giornata, a volte la vita. La difficoltà sta nel prepararsi all'incontro con la felicità, perchè sta a noi decifrarla in base alle nostre esperienze. Ho sbattuto più volte in faccia a quella che pensavo fosse la felicità, spero nel tempo di poterla sempre riconoscere.

La tua musica è sicuramente molto impegnata ed è legata alle tematiche dell’ambientalismo e del vero e proprio ambiente civile. Quanto conta per te, tutto ciò?
È sempre stata un'esigenza da quando ascoltavo e suonavo le canzoni dei cantautori, mi è sempre piaciuto questo legame indissolubile tra canzone e percorso umano e sociale. Assieme a Stefano Florio mio coautore e produttore non ho potuto che amplificare questa esigenza ed allora sono nate canzoni come "La leggenda del pesce petrolio" o "L'acqua in bottiglia", un modo per raccontare il mondo che ci circonda attraverso canzoni di proposta e non di protesta.


Che importanza ha la musica nella società per te?
Ha un'importanza fondamentale come l'aria ed il cibo di cui ci nutriamo. La musica è alimento per la mente e non solo siamo ciò che mangiamo ma anche ciò che ascoltiamo. Così vale anche per tutte le forme artistiche. Ognuno di noi è formato da tre pilastri: mente, corpo e cuore (nel senso di anima o se preferisci, spirito). Ogni pilastro si rinforza se lo coltiviamo e alimentiamo con cura e dedizione. Ma l'uno non può vivere felice senza l'altro perché in tal caso mancherebbe l'armonia. Proprio come in uno spartito musicale.

In questo lavoro si può evidenziare una diretta ispirazione dal “Piccolo Principe” di Antoine de Saint Exupery; quanto la letteratura ti ha ispirato nei tuoi lavori e, nel caso, quali libri ti hanno ispirato maggiormente?
Citi indubbiamente uno dei miei libri preferiti che ho sempre amato tanto da ritrovarmi spesso a recitare il capitolo in cui il Piccolo Principe incontra la volpe. La rosa che c'è in ognuno di noi è un bene prezioso perchè è diversa da tutte altre rose ma per comprendere questo dobbiamo ascoltare la volpe quando ci svela il suo segreto più profondo: L'Essenziale è invisibile agli occhi.

Tra i libri che ho amato vi sono autori di romanzi come Dostoevskij ma anche autori contemporanei come il colombiano Efraim Medina Reyes con "C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo" e autori di poesie e racconti come Jacques Prevért oppure Alda Merini. 

Quando hai cominciato a fare musica?
Ho sempre respirato musica di vario genere, mio padre e la sua armonica, mia madre e i cantautori, mio fratello che portò le canzoni di Bruce Springsteen tra le mura domestiche e poi un'intera discografia, dai cantautori al progressive anni '70, dono di mio zio all'epoca in cui il vinile iniziava ad essere obsoleto per poi ritornare oggi nel mercato della musica. Poi le prime band ed una chitarra sempre addosso persino tra i muri di una chiesa dove ho imparato i primi accordi e le prime canzoni da De Andrè a Guccininon certo artisti filo cattolici ma molto apprezzati, per la loro spiritualità ed onestà intellettuale, negli ambienti religiosi.

Quali artisti segui con più interesse nel panorama musicale italiano attuale?
Mi è piaciuto molto l'ultimo album dei Baustelle un pop intelligente e oserei dire sperimentale nell'unione di testi ricchi di drammaticità accompagnati da una musicalità agli antipodi. Giovanni Lindo Ferretti è un altro artista che ascolto sempre con grande interesse, un percorso anomalo il suo e una vita vissuta in tutte le sue stravaganze e contraddizioni.

Quanto è importante la dimensione “live” per te?
Per me il live è fondamentale, oserei dire che parto dal live per arrivare ad una canzone in studio, nel senso che ho sempre avuto amore per il palcoscenico sia nel cantare che nel recitare e le vibrazionidel palco sono per me linfa vitale.

Come sta andando il nuovo disco?
Sono molto felice di questo nuovo album e spero di riuscire a far sentire più canzoni possibili tramite i prossimi singoli che andranno in radio. Per ora il brano "Gli anni '70 ed io che ti amo" sta aprendo nuove strade e nuovi incontri interessanti con il pubblico e con gli addetti al settore. Spero continui così!

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
A breve realizzeremo il nuovo videoclip per il prossimo singolo e per ora sono in tour con il nuovo album e degli splendidi compagni di viaggio, abbiamo fissato le prime date italiane più alcune escursioni nel nord Europa per la precisione in Belgio e nei Paesi Bassi. Tutte le tappe del #colpiscimifelicità tour saranno condivise con continui aggiornamenti nella pagina web www.lucabassanese.it e su facebook.com/lucabassanese.officialsite.