Torna da vincitore della categoria giovani - dopo il successo dello scorso anno di Amen - Francesco Gabbani, e stavolta da big, dopo una carriera fatta di sacrifici e tanta gavetta (vero amici di Maria?) che lo porterà fra poco meno di un mese a ricalcare il palco dell'Ariston nella massima categoria.

Cantautore, chitarrista, pianista, bassista, arrangiatore e anche tecnico del suono, pochi sanno che Gabbani prima del Festival aveva già inciso un disco nel 2013: Greitist iz, dove aveva già mostrato il suo alternarsi di ironia e introspezione nei singoli I dischi non si suonano e Clandestino, per poi dedicarsi al progetto che lo avrebbe portato tre anni dopo su uno dei palchi più importanti d'Italia. La sua Amen ha mostrato qualcosa di nuovo, originale pur nel suo ispirarsi ad artisti come Celentano e Battiato, orecchiabile e allo stesso tempo oggetto di riflessione e pensiero. La vittoria sia del Festival (con tanto di brivido per l'errore nelle votazioni della sala stampa alla prima serata) che del premio per il miglior testo lo ha finalmente lanciato nel mondo della musica "che conta" (virgolette d'obbligo) e il suo Eternamente Ora ha continuato a mostrare la sua "doppia personalità" e a far uscire ancora di più il suo lato cantautorale, come dalla bellissima traccia che da il titolo al disco.

Tante soddisfazioni per il suo 2016: oltre all'ottimo album è arrivata la possibilità di scrivere un brano per Adriano Celentano, Il bambino col fucile, entrato a far parte del disco di Mina e del molleggiato Le migliori. Gabbani ha inoltre scritto la colonna sonora del film Poveri ma ricchi, uscito nei cinema durante il periodo natalizio, da cui è stata estratta Foglie al gelo. Tutto pronto allora per il suo Festival da big, con Occidentali's Karma che pare dover continuare il discorso iniziato lo scorso anno con Amen, scritta sempre da Gabbani e Fabio Ilacqua insieme a Luca Chiaravalli, con il fratello Filippo Gabbani che ha collaborato alla parte musicale.