Addio Capitano, il mondo piange Robin Williams

È una di quelle notizie che nessuno si aspetta, quasi pensando che non possa succedere, che alcuni di noi siano immortali proprio come i personaggi che interpretano. Il mondo del cinema oggi si è svegliato con una parte importante di esso che se n’è andata: Robin Williams, attore di innumerevoli personaggi rimasti nella memoria della gente, è stato trovato morto ieri attorno alle 12.00 orario americano, le 21.00 ora italiana, nella sua casa di Tiburon in California. Il decesso sembra avvenuto per asfissia e si sospetta che il noto attore si sia suicidato, ma è tutt’ora in corso un’indagine presso il procuratore distrettuale per chiarire le cause di questa morte.

Nato il 21 luglio 1951 a Chicago, nell’Illinois, Robin McLaurin Williams cresce in una famiglia benestante: il padre, di origini inglesi, gallesi e irlandesi, era un dirigente della Ford Motors del Midwest, mentre la madre, di remote origini francesi, era una modella. Da bambino si dedica soprattutto agli studi ed allo sport, ma è negli anni ’70, quando dopo il diploma si era iscritto alla facoltà di scienze politiche al Claremont Men’s College, che inizia la sua passione per il teatro: abbandona così gli studi iscrivendosi al prestigioso istituto di recitazione drammatica, Juilliard School di New York. Comincia a guadagnarsi i primi soldi con alcuni spettacoli come mimo, ed una volta diplomatosi comincia la sua carriera di attore di commedie a teatro. Una grande notorietà gli deriva dalla serie televisiva Mork&Mindy, in cui Williams interpreta il simpatico alieno Mork, ormai parte della fantasia di spettatori di tutto il mondo anche grazie al suo saluto “Na-no Na-no”, ormai un tormentone.

È protagonista poi di numerose commedie, ma è negli anni ’80 che arriva il successo cinematografico e quindi la sua definitiva consacrazione. È suo il volto di Adrian Cronauer, il militare americano che lavora come deejay per la radio dell’esercito degli Stati Uniti nel film del 1987 Good Morning, Vietnam: è per questo suo personaggio, completamente improvvisato, che Williams riceve la prima nomination agli Oscar, che poi non arriva, ma che comunque gli permette di vincere un Golden Globe. Chi poi non si ricorda l’intenso John Keating, il professore fuori dagli schemi in L’attimo fuggente (1989), il suo primo ruolo non comico che convinse anche la critica e che gli valse una seconda nomination agli Oscar. Altro ruolo drammatico per lui è nel film del 1990 Risvegli, tratto da una storia vera, in cui interpreta la parte del dottor Malcolm Sayer, impegnato nella ricerca di un farmaco che possa curare i malati di encefalite letargica. Un film molto amato da intere generazioni è Hook – Capitan Uncino, in cui Williams intepreta i panni di un Peter Pan adulto costretto a ritornare nell’Isola che non c’è a causa del rapimento dei suoi figli, operato da Capitan Uncino (interpretato da Dustin Hoffman). Come dimenticarlo poi in Mrs Doubtfire nel suo doppio ruolo drammatico e comico di padre separato e baby sitter donna, oppure in Jumanji nel ruolo di Alan Parrish, coinvolto assieme ad un’amica ed a due bambini in un magico e pericoloso gioco da tavolo.

Molti successi anche negli anni ’90: è del 1997 Will Hunting – Genio ribelle, accanto all’emergente Matt Damon, film che gli permette di vincere l’ambito Oscar come miglior attore non protagonista. Coinvolgente la sua performance in Al di là dei sogni, un intenso fantasy drammatico sulla vita dopo la morte, con molti riferimenti alla Divina Commedia ed al mito di Orfeo ed Euridice. Ma non abbandona le parti comiche, come in Flubber – Un professore tra le nuvole, alternandoli a film più impegnativi come Patch Adams o L’uomo bicentenario. Sua è la voce del genio in Aladdin (in Italia doppiato da un grande Gigi Proietti), un ruolo in cui venne fuori una volta di più la sua capacità di improvvisazione, visto che la maggior parte dei dialoghi venne inventata al momento. Ma Williams interpreta anche ruoli oscuri, come per esempio in Insomnia (2002) accanto ad Al Pacino, nei panni di un ambiguo e pericoloso scrittore colpito da insonnia, oppure un opportunista senza scrupoli in La musica nel cuore – August Rush, accanto al piccolo Freddie Highmore. Come dimenticarlo poi nel ruolo comico del Presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt nella trilogia di Una notte al museo, o la sua voce nei film d’animazione Robots e Happy Feet. Ultimamente poi è stato anche protagonista assieme alla figlia Zelda del videogioco The Legend of Zelda. Molti poi sono i riconoscimenti alla sua straordinaria carriera: un Oscar, due Emmy Awards, cinque Golden Globe, cinque Grammy Awards e due Screen Actor Guild Awards sono i premi conferitigli durante gli anni, oltre ad una stella sulla famosa Hollywood Walk of Fame.

Nonostante alcuni scandali, Robin Williams è rimasto sempre uno degli attori più amati: è riuscito a farci ridere, piangere, sognare, emozionare, appropriandosi di ogni personaggio e facendo in modo che ognuno di essi rimanesse impresso nella memoria del pubblico. Dal comico al dramma al fantasy, Robin Williams è entrato di forza nell’infanzia e nella gioventù di ognuno di noi con le sue straordinarie interpretazioni. Lui purtroppo se n’è andato a soli 63 anni, ma i suoi personaggi lo rendono immortale. Grazie Capitano, mio capitano, grazie eterno Peter Pan, grazie Mrs Doubtfire, per l’eredità che ci hai lasciato e per ricordarci che “non importa quello che dice la gente, parole e idee possono cambiare il mondo”.

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