La partita di ieri allo Stadium è stata un ulteriore conferma del vero strapotere della Juventus in questo campionato. Allegri continua a cambiare ma il risultato è sempre lo stesso: la vittoria. Schierata con un 3-5-2 inedito rispetto alle prime giornate, con Barzagli e Benatia titolari e Cancelo da tornante sinistro, i bianconeri iniziano subito forte, trovando il goal con Dybala che finalmente si sblocca, dopo un digiuno durato 492’. Rete fortunosa, quella del numero dieci, ma che tanto serve al morale del giocatore, reduce da un inizio di stagione così così.
La Joya c’è e quando c’è, si vede: funziona perfettamente da collante tra il reparto difensivo e offensivo tanto che qualche minuto dopo, al 16’, regala un pallone favoloso a Ronaldo che con una sorta di tiro-cross pesca Matuidi in arrivo da sinistra: il tiro del francese batte ancora Skorupski e porta il risultato sul 2-0. Sono due, sui cinque totali in serie a, i goal che il francese rifila alla squadra emiliana. Il resto della partita è un copione scritto da una sola squadra, la Juventus. È troppo il divario, troppo il talento dei bianconeri rispetto ad un Bologna che comunque, prova a dire la sua. I cambi ne sono la prova: una squadra che può permettersi di tenere in panchina giocatori come Alex Sandro, Bernardeschi, Douglas Costa e Chiellini testimonia il fatto, già riscontrato negli anni passati, che anche quest’anno, sarà dura per squadre come Inter, Napoli e Roma stare lì e rendere più avvincente il campionato. La tranquillità e l’esperienza espressa dagli uomini di Allegri è strabiliante, sia da parte dei più “anziani” che da quella dei giovani. Barzagli, a 37 anni e alla 200esima presenza in maglia bianconera, è ancora un difensore che può dire la sua, Bentancur ha una personalità invidiabile e, infine, Cancelo, si dimostra sempre più un jolly, con la possibilità di essere schierato e rendere al meglio, in più posizioni. Per non parlare del reparto offensivo: poche squadra in Italia e, in Europa, possono vantare una così tanta abbondanza.
Quello che sembra essersi trovato più a suo agio con questo modulo è certamente Paulo Dybala che, schierato come mezza-punta a sostegno di Ronaldo, ha saputo esprimere tutte le sue qualità, tecniche e tattiche. A volte sembra pennellare delle traiettorie che solo giocatori come lui sono capaci di vedere, con i piedi e con la testa. Le sue giocate valgono da sole, il prezzo del biglietto e la buona notizia è che sembra aver ritrovato la fiducia e la giusta sicurezza in sé stesso. L’intesa con il cinque volte pallone d’oro va affinata e migliorata ma Allegri, starà sicuramente studiando per renderla possibile. Può rappresentare l’ago della bilancia di un’intera stagione dato che, giocatori come loro, possono cambiartela. Due campioni non si escludono a vicenda, si completano e, anche per questo motivo, hanno il diritto di vestire quel determinato attributo. Sabato c’è il Napoli, primo vero banco di prova della stagione e chissà se sarà proprio uno tra l’argentino e il portoghese a deciderla. Gli azzurri sono al secondo posto e sembrano, di nuovo, i principali candidati per insidiare la Juve nella lotta scudetto.
La verità è che questa è la nona volta che la Juventus vince le prime sei partite di Serie A e, nelle precedenti otto occasioni ha sempre vinto il campionato. Continuerà a dare continuità a questo dato statistico?