L'urna di Nyon ha decretato subito l'avversaria della Juventus. Si tratta del Tottenham di Mauricio Pochettino. Una squadra che ha saputo migliorarsi anno dopo anno, scalando posizioni di prestigio in Premier League fino a conquistare una qualificazione davvero difficile. Quasi come una passeggiata, gli Spurs sono arrivati primi nel girone battendo il Borussia Dortmund, ma soprattutto i campioni in carica del Real Madrid. Solo vittorie ed un pareggio per i londinesi, in casa dei pari-colore madrileni. Un bottino che non lascia dormire sonni tranquilli alla squadra di Allegri sebbene abbia scampato pericoli anglosassoni più grandi come le due di Manchester o il PSG. La peggiore tra le migliori, verrebbe da dire, magari tirando un sospiro di sollievo. Tuttavia, la musica in Champions League non ammette calcoli di questo genere. Soprattutto nelle fasi ad eliminazione diretta. Partite da 180 minuti dove tutto può accadere e dove nulla è scontato.
Dopo aver risollevato le sorti del Southampthon, Pochettino approda a Londra, nella periferia nord. Un ottimo quinto posto all'esordio sulla panchina degli Spurs, per poi entrare nel podio conquistando un'ideale medaglia di bronzo e d'argento negli anni a seguire. Oggi fatica abbastanza in Premier League, ma con tutte le attenuanti del caso. In Champions ha dimostrato di poter dire la sua e qualche avvisaglia già la si aveva negli anni passati. Forse è ancora presto per considerarla una big ai pari delle intoccabili Real Madrid e Barcellona, ma gli Spurs sembrano essere sulla buona strada. L'intensità ragionata è la prima regola della squadra di Pochettino. Nulla è lasciato al caso e la manovra parte sempre palla a terra. Rarissimi i casi di lanci dalla difesa. La costruzione dal basso è fondamentale soprattutto per sviluppare il gioco sulle fasce. In questo senso, la collettività appare molto importante. Soprattutto per ciò che concerne Kane, solito nel fare un movimento "ad elastico" tra l'area di rigore avversaria e la trequarti, aiutando centrocampo e fasce. In questo senso, la linea mediana sfrutta intelligenti verticalizzazioni per le svariate opportunità che creano i giocatori senza palla. Dall'usare Kane come boa, fino a verticalizzare per Alli. Proprio loro due sono i giocatori chiave. Tre, considerando anche Eriksen.
In maniera analoga con il 4-2-3-1 della Juventus, in fase di non possesso è possibile assistere ad un 4-4-2 che tende a coprire tutte le zone del campo nel migliore dei modi, proprio per non lasciare spazi agli avversari. Tuttavia, non sono rare le volte che la difesa tende a creare una gabbia centrale per il portatore avversario, lasciando libera la fascia più vicina al suddetto portatore. Questa potrebbe essere un'arma a vantaggio di mister Allegri: Higuain e Dybala, insieme a Pjanic, hanno tutte le capacità possibili per attirare a sé i difensori avversari ed allo stesso tempo la modalità per lanciare Cuadrado o eventualmente Douglas Costa.
Ciò che tuttavia preme far notare, è la disposizione del Tottenham nelle due fasi, accomunate proprio da un folto centrocampo. Nel 4-2-3-1, infatti, i due terzini tendono ad alzarsi sulla linea mediana infoltita da un abbassamento momentaneo di Eriksen. La chiave di volta sarà proprio la linea mediana e la sua capacità di interrompere (notevole lo scontro Matuidi-Dembelé) e di creare (Eriksen-Pjanic). Senza contare il fatto che lo scontro a distanza tra Kane ed Higuain solleticherà tutti gli appassionati di calcio, soprattutto al netto di due difese non propriamente solide (nonostante i recenti cinque match consecutivi senza subire gol della Juventus).