L'Inter ha cambiato diverse cose dall'arrivo di Stefano Pioli e non solo a livello di risultati. La sensazione, anche dall'esterno, è stata quella di un miglioramento anche a livello di clima all'interno dello spogliatoio interista. I risultati hanno aiutato, ma anche le idee che ha portato alla Pinetina l'ex allenatore del Lazio hanno fatto presa in fretta sui giocatori dell'Inter. Anche sul capitano, Mauro Icardi.
Proprio l'argentino ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha parlato in maniera schietta del periodo trascorso da De Boer in nerazzurro: "La situazione con De Boer era diventata insopportabile. I giocatori meno utilizzati erano davvero scontenti e non partecipavano con molta voglia nemmeno alle esultanze, ai momenti di gioia del gruppo." L'arrivo di Pioli è stato una svolta: "Con Pioli stiamo lavorando soprattutto sulla testa, sulla concentrazione. Anche perché tutto parte dalla testa. E non possono reggere attenuanti fisiche in questo periodo, siamo solo a gennaio, manca ancora metà stagione. Pioli ha cambiato la mentalità dell’Inter, ha ridato fiducia a tutti, anche a coloro che giocavano poco con de Boer e che nonostante la svolta in panchina continuano a giocare meno."
Ci sono anche altri meriti che Icardi riconosce all'ex tecnico della Lazio: "Adesso con Pioli l’aria è cambiata, anche chi gioca poco si sente coinvolto nel progetto e ha piacere di far parte di questo gruppo. Ora toccherà a lui e alla società scegliere come muoversi sul mercato in uscita. Ma quel che conta è che adesso ci sentiamo davvero tutti sulla stessa barca e tutti sono disponibili per lottare per la causa dell’Inter." Infine Icardi difende Gabigol, poco utilizzato sia da De Boer che da Pioli: "È normale che la gente si attendesse di più da lui, si era creata un’immensa aspettativa quando è arrivato in estate. Però il calcio italiano non guarda tanto i giovani, chiede subito risposte. Invece lui ha bisogno di tempo per lavorare e lo sta facendo molto bene ogni giorno. Per me è diverso. Io sono cresciuto calcisticamente in Italia, la mia carriera l’ho costruita qui. Per Gabriel invece è diverso, è tutto diverso. La differenza tra me e lui sta in questo."