E' diventato grande alla Juventus, che lo ha trasformato da modesta punta esterna a grande terzino, e al Milan ha completato il suo percorso di crescita. Va da sè che Juventus - Milan è la partita di Gianluca Zambrotta.
Zambrotta ora allena in India il Delhi Dynamos assieme ad un altro campione del mondo, Simone Barone, con cui è arrivato fino alle semifinali playoff, ma ora che è tornato in Italia è inevitabile pensare alla sfida di Supercoppa italiana. "Non fatemi scegliere" dice Zambrotta alla Gazzetta dello Sport, quando gli viene chiesto chi tra le due contendenti alzerà il trofeo. "Immagino una partita bella, aperta - dice l'ex terzino -, quindi può finire in qualsiasi modo". Ma a deciderla sono, potenzialmente, solo due giocatori: "Higuain e Bonaventura. Jack è quello che può sparigliare le carte". La Juve però dovrà guardarsi anche da "Suso, può dare molto fastidio", commenta Zambrotta. Il doppio ex ha elogi anche per l'attuale tecnico rossonero, Vincenzo Montella. "E’ il loro uomo in più - racconta Zambrotta -, sta facendo un ottimo lavoro all’interno di un progetto importante. Ed è un lavoro non facile".
Il campione del mondo fa parte anche della vecchia guardia che ha alzato l'ultimo trofeo rossonero nel 2011 e molti tifosi imputano all'addio in toto di quei giocatori spogliatoio l'inizio della crisi. "E’ stato un problema perché sono mancati i punti di riferimento - commenta Zambrotta -. Ora il progetto giovani è bellissimo, ma per portarlo avanti occorrono, oltre al tempo, anche delle guide che li facciano crescere". All'epoca però, secondo l'ex difensore, era "molto difficile pensare che il Milan avrebbe incontrato tutte queste difficoltà", mentre "era intuibile che i bianconeri si stessero attrezzando per tornare grandi".
Alla Juve ora siede proprio il suo ex allenatore, Massimiliano Allegri. "Sono contento per quello che ha fatto e ottenuto. La sua Juve è migliorata molto anche in Europa, si è rinforzata e ha ottime possibilità di arrivare in fondo alla Champions".