La Fiorentina chiude il capitolo Europa League e accede ai sedicesimi della competizione europea dopo la vittoria di misura sul Belenenses. Babacar consegna all'undici viola la firma sul passaggio del turno, con un guizzo nella ripresa. Discesa di Pasqual, verticale di Verdù, controllo ad eludere il ritorno del difensore ospite e piattone a siglare il vantaggio dell'attaccante. La Fiorentina cancella il tabù Franchi - sconfitte con Lech e Basilea - e si mette al sicuro da possibili sorprese, in attesa del ritorno della A e della super sfida di domenica con la Juventus.

Paulo Sousa racconta l'avvicinamento alla gara. Difficile allontanare le sirene della massima serie, chiudersi tra le mura dello spogliatoio per non vanificare il cammino in Europa. Da qui la scelta di proporre una squadra rinnovata, ma con elementi di qualità. Borja Valero al via, Bernardeschi nella ripresa, Rossi al centro della fase offensiva.

«Non ho fatto calcoli al momento di costruire la formazione per questa sfida, anche perché per noi questa era una partita importante. Sapevamo bene quanto volevamo portare la squadra più avanti in Europa e adesso che si siamo riusciti possiamo dire di essere soddisfatti».

Ora la Juventus, per Sousa un tuffo nel passato, da giocatore una parentesi di gloria in maglia bianconera, da tecnico un importante esame sulla consistenza della sua Fiorentina.

«Le emozioni le abbiamo sempre noi che facciamo questo mestiere, ma è ovvio che certe partite le possono aumentare».

Tornando all'Europa League, nessun timore sui papabili avversari. In attesa del sorteggio, l'auspicio del portoghese porta in Inghilterra, un confronto con il calcio spumeggiante della Premier, un incrocio pericoloso, ma accattivante.

«Se c’è qualcuno dei possibili avversari che mi stimola particolarmente? Io sono da sempre un grande appassionato del calcio inglese e quindi...».

In chiusura, Sousa spegne le polemiche sulla mancata esultanza di Babacar. Il giocatore chiede maggior spazio, ma il tecnico cancella il caso e rende omaggio alla prova del centravanti.

«Macchè – conclude –. Sappiamo che Baba ha voglia di giocare e di segnare e anche questa volta ha fatto bene il suo dovere».