Un evento organizzato dalla Fondazione retta e guidata da Ivan Ramiro Cordoba è l'occasione giusta per riallacciare i fili col passato. Massimo Moratti torna a parlare di Inter, da tifoso, da amico, da ex Presidente, a San Siro.
Dal presente, targato Mancini, al futuro, forgiato dal tecnico e dal tycoon, Erick Thohir, un mercato importante, aldilà della pressione esercitata dal Fair Play Finanziario. Acquisti mirati per ritoccare la rosa e scandire il cambio di passo. Si parte da Tourè, per attrarre a Milano giocatori di personalità.
“Sarebbe un acquisto perfetto. Mancini è la persona giusta per poter convincere l’ivoriano. Nel 2012 potevamo prendere Dybala, ma non è un rammarico. Di giocatori ne abbiamo visionati tanti...”
La sconfitta con la Juventus complica la corsa all'Europa, mancano due giornate al termine della stagione, ma la sesta piazza è affare a quattro e l'Inter parte in terza fila. Al Ferraris, l'assalto al Genoa, prima di tracciare bilanci e numeri, prima di fermarsi un'ultima volta.
“Abbiamo fatto un buon primo tempo, poi però è arrivata la sconfitta. Mi è sembrata una grande occasione sprecata...”.
Sul fronte mercato, in entrata, attenzione a Thiago Motta. L'italo-brasiliano osserva con attenzione la crescita dell'Inter, Mancini è allenatore che piace, il progetto intriga. Possibile un accordo biennale, con ingaggio superiore ai 3 milioni, ai nerazzurri serve una mente pensante, a Parigi l'aria è rarefatta.