A Marsiglia, parte la rassegna continentale dell'Inghilterra di Roy Hodgson. La consapevolezza del presente, il peso del passato. La nazionale dei tre leoni vive un momento di "estasi calcistica", alle vecchie glorie si affianca una generazione pronta a prendersi la ribalta europea. L'Inghilterra non parte in prima fila nel dibattito tra esperti, ma ha qualità per sovvertire l'iniziale battitura. Qualche dubbio sulla tenuta difensiva, dalla zona mediana in avanti un concentrato di forza e qualità. Quel che preoccupa è l'impatto mentale, non a caso Hodgson calca la mano, in conferenza, sul difficile avvicinamento alla manifestazione francese.
Un percorso di qualificazione perfetto, qualche spiffero, alcuni interrogativi sulla reale consistenza dell'Inghilterra in un torneo breve, in cui la capacità di gestire la pressione può dividere successo e fallimento.
"Sappiamo che se giocheremo al livello a cui pensiamo di poter giocare, sarà dura per qualsiasi avversario".
"Dovremo aspettare e vedere cosa porta il torneo, la cosa importante è non essere ossessionati dal passato. L'unica cosa su cui possiamo avere un impatto è il presente e il futuro. Speriamo che la gente torni a casa soddisfatta di quello che avrà visto anche se dovremo sempre convivere col fatto che non vinciamo un torneo da 50 anni e non andiamo in semifinale da 20".
Il CT mantiene guardia alta. La Russia si presenta con diverse defezioni, ma è squadra di carattere, importante affrontare l'impegno con il giusto approccio.
"Conosco abbastanza bene la Russia e i loro giocatori, abbiamo un'idea delle loro qualità. C'e' molto rispetto nei loro confronti, giocano insieme da molto tempo".
Non manca, la carica, a Rooney, presente ai microfoni con l'allenatore. La stella dello United prima replica all'"accusa" di Slutsky, poi racconta la sua seconda vita da calciatore.
Difficile collocare Rooney in questa Inghilterra, senza snaturare l'essenza dell'undici. L'impressione è che Hodgson non voglia rinunciare all'esperienza del ragazzo di Liverpool, a costo di sfruttarne il potenziale un passo indietro, tra centrocampo e settore d'attacco.
"Conosco le qualità che ho e non ho bisogno di sedermi qui e difendermi. Gioco a calcio da tanti anni, ognuno può dire la sua ma l'unica opinione che mi interessa è quella dei miei allenatori"
"Negli ultimi mesi ho giocato a centrocampo nello United ma sento sempre di poter giocare lì con la mia intelligenza calcistica e magari la mia carriera proseguirà in quel ruolo".