Coach Mike D'Antoni si appresta a vivere la sua seconda stagione alla guida degli Houston Rockets. Dopo aver condotto la franchigia texana lo scorso anno fino al terzo posto nella Western Conference, e costretta ad abbandonare la lotta al vertice della stessa in semifinale per mano dei San Antonio Spurs, l'ex Baffo questa volta alza ulteriormente l'asticella degli obiettivi, provando a scacciare dal trono i campioni in carica di Golden State.
In esclusiva alla Gazzetta dello Sport, a pochi giorni dall'inizio della nuova stagione, D'Antoni ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni. In merito ai suoi concetti di 'small ball', che in molti associano al suo nome in quanto possibile creatore di questa nuova 'corrente' in NBA, ha affermato: "In verità non ho in ventato nulla. Diciamo che ho il merito di aver ripreso le idee di allenatori come Doug Moe, che usava quel sistema con i Denver Nuggets durante gli Anni 80 e come Danny Ainge con i Phoenix Suns a fine Anni 90. Ma i giocatori di oggi hanno portato lo “Small Ball” a un altro livello. Non ci sono dubbi che a Houston stiamo praticando una pallacanestro bella da vedere e soprattutto efficace".
Molti addetti ai lavori, nelle scorse settimane, hanno sbandierato la possibilità che due Paul ed Harden possano essere incompatibili, in quanto si tratta di due giocatori dalle caratteristiche piuttosto simili, che amano avere il pallone tra le mani ed impostare il gioco. Coach D'Antoni però non la pensa in questo modo: "Non scherziamo, possono stare in campo senza un coach. Fanno cose che non saprei neppure insegnare o pensare. Sono due fuoriclasse, che ci spingeranno in alto, ne sono più che certo".
Infine, riguardo al mancato arrivo di Carmelo Anthony, sottolinea: "Io mi occupo solo ed esclusivamente del campo, non faccio il general manager. Certo, averlo in squadra non mi avrebbe creato nessun problema. Stiamo parlando di un grandissimo giocatore, che chiunque voglia avere con sè. All'Olimpiade di Londra insieme vincemmo una medaglia d'oro, lo conosco bene. Poi James e Chris sono molto amici di Melo, penso si sia ambientato bene seppur il contesto rispetto a New York è totalmente diverso". Houston contender, insieme a San Antonio ed Oklahoma City proveranno ad impensierire l'armata Warriors: "La nostra Conference è un qualcosa di incredibile, ci sono tante squadre formidabili, assisteremo ad una regular season molto intensa, noi vogliamo i playoff e fare più strada possibile. Il nostro obiettivo è quello di crescere costantemente, anno dopo anno".