Una prestazione da consegnare direttamente agli annali della pallacanestro di LeBron James (41 punti e 16 rimbalzi) e di Kyrie Irving (41 punti con 17/24 al tiro) consente ai Cleveland Cavaliers di espugnare la Oracle Arena di Oakland contro i Golden State Warriors, battuti a domicilio e ora avanti 3-2 nelle Nba Finals. I campioni in carica non riescono a sopperire all'assenza di Draymond Green, mancato tantissimo a Steve Kerr sui due lati del campo, e calano alla distanza dopo un primo tempo di grande energia. Non bastano infatti i 37 punti di Klay Thompson ai padroni di casa per resistere alla furia avversaria, che sfruttano anche la maggiore fisicità dei loro lunghi (Tristan Thompson su tutti) per dominare a rimbalzo e mettere pressione ai vari Bogut (uscito per infortunio), Ezeli e McAdoo. Stephen Curry mette a referto 25 punti, ma senza Green la palla si muove diversamente in attacco per i Warriors, che crollano anche psicologicamente sotto i colpi di un Irving letteralmente imprendibile, e che ora dovranno tornare a Cleveland giovedì notte per giocarsi gara-6 alla Quicken Loans Arena.
Riecco Kevin Love nel quintetto di Tyronn Lue, mentre Steve Kerr decide di sostituire Draymond Green con Andre Iguodala dall'inizio. I Warriors sgabbiano furiosi dagli spogliatoi, trovando subito un parziale di 9-3 che costringe i rivali al time-out: l'MVP delle scorse finali è ovunque, Curry e Thompson segnano da tre, ma LeBron James suona la carica per i Cavs. Il Prescelto attacca presto nell'azione, spingendo sia in transizione che a difesa schierata, prendendosi anche tiri in sospensione che la difesa gli concede. Vanno praticamente tutti a segno, compresi quelli da tre punti, ed è J.R. Smith a venirgli in soccorso offensivamente, mentre dall'altra parte del campo è ancora Iguodala l'uomo chiave per Kerr. Dalla panchina escono caldissimi sia Livingston che Barbosa, con i lunghi di Golden State che ruotano vorticosamente, da McAdoo a Ezeli, da Varejao a Speights. I californiani reggono grazie a uno strepitoso Klay Thompson, che segna in ogni modo, in un duello tra superstar con Kyrie Irving, nel frattempo entrato pienamente in partita. Love non lascia tracce di sè e perde molti palloni, più incisivi risultano invece Richard Jefferson e Tristan Thompson, ma è ancora LeBron a dettare i ritmi dell'incontro, giocando una pallacanestro che non ammette repliche, in linea con la disperazione della sua squadra. Tre triple consecutive di Barnes, Thompson e Curry rianimano per un attimo i Warriors, che vanno comunque all'intervallo sulla parità a quota 61, nonostante le difficoltà di coprire il proprio canestro e di contenere gli uno contro uno delle guardie di Cleveland.
La partita cambia volto alla ripresa delle operazioni, quando Andrew Bogut è costretto a uscire per infortunio dopo una stoppata su Smith. Il centro australiano lascia il campo dopo non aver giocato una gran partita, e in sua assenza Steve Kerr prova a giocarsi la carta del quintetto estremo, senza lunghi di ruolo, con Iguodala da teorico numero cinque. Mossa che non produce effetti, anzi consente agli ospiti di dominare fisicamente, con Tristan Thompson che fa il vuoto a rimbalzo e James libero di imperversare senza aiuti al ferro. Intanto la prestazione di Kyrie Irving da splendida diviene praticamente leggendaria: anche il playmaker dei Cavs, come LeBron, attacca senza esitazione, prendendosi tiri difficili (persino dall'arco), ma segnandoli tutti. E' il momento della svolta di gara-5, perchè i Warriors vanno a sbattere contro la fisicità avversaria (Thompson e James si regalano un paio di stoppate da urlo), mentre i vari Barnes, Iguodala e Livingston perdono ritmo sui due lati del campo. Salta così il banco di Golden State, che prova a rimettere dentro prima McAdoo e poi Ezeli, ma senza risultati apprezzabili, con il margine di vantaggio dei Cavs che si dilata fino al + 10 (65-75), grazie agli incontenibili James e Irving. Il solo Klay Thompson non può bastare all'attacco di Kerr, che vive di qualche fiammata da fuoriclasse di Stephen Curry, ma è chiaramente in balia degli avversari. Nel quarto quarto Anderson Varejao prova a metterci intensità ed energia, ma Golden State appare sulle gambe per la prima volta nella serie, accusando la fatica di dover giocare senza lunghi di ruolo. Il finale diventa così ancora il palcoscenico di Irving e James, che segnano 82 punti in due sui 112 messi a referto dagli ospiti, frustrando le velleità di titolo dei californiani, messi in grave difficoltà dall'assenza di Draymond Green, il cui ritorno è ora atteso per gara-6, in programma giovedì notte per un'altra sfida stellare.
Golden State Warriors (73-9). Punti: Thompson 37, Curry 25, Iguodala 15. Rimbalzi: Iguodala 11. Assist: Iguodala 6.
Cleveland Cavaliers (57-25). Punti: James e Irving 41, Smith 10. Rimbalzi: James 16, Thompson 15. Assist: James 7.