In Polonia, giornata di gala per il salto in alto. Ad Opole, un meeting dedicato alla specialità, due indiscussi protagonisti, Mariya Kuchina e Mutaz Barshim. La russa - ora in gara come indipendente - solca i 2 metri, mentre Barshim supera addirittura i 2.37.
La giornata non chiama grandi risultati, pioggia e quindi pedana bagnata, condizioni non certo accomodanti per l'alto. La Kuchina, dopo il lungo stop, la Russia paga il doping di stato, è però in straordinarie condizioni e si fa beffe del tempo. A Eugene, 2.03 straordinario, qui si ferma a 2 metri, vano l'assalto ai 2.04. In un periodo di stallo per la specialità, con la regolarista Beitia brava ad infilarsi in un contesto di livello medio, il ritorno della Kuchina, ora Lasitskene, rimescola le carte alle porte del mondiale londinese. Alle sue spalle, chiudono Hrubá - 1.90 - e Pejchalová - 1.86.
L'alto maschile vive invece, da alcune stagioni, su alte quote. Dopo un periodo di appannamento, dovuto al cambio di rincorsa per l'attacco al mondiale, Mutaz Barshim è oggi la certezza. Ha un margine, pur risicato, sulla concorrenza. Il migliore, senza mezzi termini, nel 2017. In Polonia, Barshim ritocca il suo limite stagionale ed arriva a 2.37. Una gara senza errori, con un 2.35 splendido al primo tentativo. Dopo un passaggio a vuoto, Barshim supera i 2.37 alla seconda prova, prima dell'assalto ai 2.41. Una corsa in solitaria, perché il secondo della graduatoria, Seliverstau, si ferma a 2.28. Terzo Theiner, 2.20.